Catering della "Locanda dei girasoli"

al meeting delle persone disabili

In occasione del Meeting per le Persone con Disabilità, celebrato a Roma il 21 Giugno 2016 presso l’ Aula Paolo VI, Ant Gio Studios ha avuto il piacere di accompagnare i ragazzi de Locanda dei Girasoli, ingaggiati per il catering. Un lavoro svolto in forma volontaria, motivato dal desiderio di poter assistere da vicino ad un evento molto significativo. 

Oltre all’indiscussa bellezza del posto, la motivazione del meeting e l’autorevolezza del “relatore”, partecipare all’evento ha consentito di documentare la squadra di giovani con sindrome down che hanno preparato il pranzo per oltre 1000 pellegrini. Una prova affrontata da tutti con estremo entusiasmo e professionalità.

Il video è un omaggio al lavoro di squadra, un esempio tangibile di cosa significhi veramente l’inclusione lavorativa delle Persone con disabilità. Le immagini in musica rivelano i retroscena di un evento nell’evento, ci permettiamo di dire forse quasi più importante del meeting stesso!

La natura umana, ferita dal peccato, porta inscritta in sè la realtà del limite

Conosciamo l’obiezione che, soprattutto in questi tempi, viene mossa davanti a un’esistenza segnata da forti limitazioni fisiche. Si ritiene che una persona malata o disabile non possa essere felice, perché incapace di realizzare lo stile di vita imposto dalla cultura del piacere e del divertimento. Nell’epoca in cui una certa cura del corpo è divenuta mito di massa e dunque affare economico, ciò che è imperfetto deve essere oscurato, perché attenta alla felicità e alla serenità dei privilegiati e mette in crisi il modello dominante.

Meglio tenere queste persone separate, in qualche “recinto” – magari dorato – o nelle “riserve” del pietismo e dell’assistenzialismo, perché non intralcino il ritmo del falso benessere. In alcuni casi, addirittura, si sostiene che è meglio sbarazzarsene quanto prima, perché diventano un peso economico insostenibile in un tempo di crisi. Ma, in realtà, quale illusione vive l’uomo di oggi quando chiude gli occhi davanti alla malattia e alla disabilità! Egli non comprende il vero senso della vita, che comporta anche l’accettazione della sofferenza e del limite. Il mondo non diventa migliore perché composto soltanto da persone apparentemente “perfette”, per non dire “truccate”, ma quando crescono la solidarietà tra gli esseri umani, l’accettazione reciproca e il rispetto.

Come sono vere le parole dell’apostolo: «Quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti» (1 Cor 1,27).

Jorge Mario Bergoglio

Omelia del 12 giugno 2016